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pelle, personae

Sette personae riunite in una costruzione musicale: rappresentano un mondo che si vuole abitabile. Sembrano costituirsi come un complesso di elettroni, come pianeti che ruotano attorno a un sole. I primi pianeti sono illuminati dal suo punto di vista, assimilabile al bagliore lontano nello sfondo del giardino (sogno). All'inizio il sole del profondo illumina L1, in uno scenario (LTM) dove l'individuo, mai persona, vive l'esperienza della musica subìta, mai attivata, metafora di una vita squarciata nel tempo e nelle cause. Questo spiega l'uso del presente, come anche l'importanza o il valore dell'antico principio spaziale che viene a concretarsi nella conquista della dimora tempoide - poi crystal castle - l'Olimpo della cronomachia. La lotta contro il tempo cronico, che minaccia ogni senso spaziale, nonché l'inversione vertiginosa dei rapporti di causa-effetto, spingono così il soggetto - istanza primaria - a prendere coscienza sul mero individuo: L2 avanza olisticamente, intuisce alcuni antichi misteri, elabora la cronosofia e crede in virtù della struttura. L'effetto a catena delle sue scoperte spinge la luce a irradiarsi su L3, dove la coscienza coincide con lo smarrimento, dove ci si abbandona all'azione (non all'atto) eversiva, mentre l'esperienza del senso viene a ricrearsi e ad espandersi, fino a lambire i confini della volontà e della persona, senza mai sfiorarli (si rimane nella serie logica delle azioni necessarie, di protocolli ancora sconosciuti, che comprendono sabotaggi e precipitazioni di natura morale); siamo ai limiti inferiori della libertà. Poco oltre, sembra giusto, opportuno, dover accettare precise condizioni materiali, nelle quali c'è un prezzo da pagare e notevoli rinunce cui pensare: le catene devono stringere di più, per far sì che la persona contenuta fra le spire di L4 possa liberarsi; questa persona deve sperimentare il servizio, la pace, ma anche il compromesso e l'inespressione; ciò nonostante, la sua libertà in dignità e vocazione sarebbe possibile, se iniziasse a camminare con i suoi propri piedi... Deve insomma ricordarsi dell'informazione vera, quella proveniente dalle vie interiori, e al contempo comprendere l'utilità di ciò che proviene dal mondo. Finché l'abbandono non accade (nel ricordo di essere costantemente "al principio", per esempio), le porte di OB appaiono invalicabili, e attraverso oscuri labirinti e rapide corsie astrali, la libertà diventa pian piano un costrutto sempre più artificiale, governato da una particolare volontà: nella sua figura si vede uno spostamento fisico orientato, ma non c'è alcun movimento negli arti inferiori, avvolti come sono da un serpente che fa da motore o nastro trasportatore. In questo senso, invero, l'atto ancora non esiste. La fisionomia di L5 è la più difficile da visualizzare, forse perché in essa giunge a concretezza tutta l'assurdità che mi sforzo di ammettere, esorcizzare e persino rifiutare: sembra avere una densità quantistica, dato che ondeggia attorno in modo quasi imprevedibile, talvolta concretizzandosi in particelle, quando leggo certe inquietanti sincronicità che non si giustificano e che sembrano mettermi alla prova a un livello che trascende ogni razionalità. L5 rimane confinato al campo delle possibilità, è trans-materiale, sembra un riflesso degli scenari più incontrollati della mente, qualcosa che minaccia la solidità del pensiero e le pareti del cervello, presentandosi come sintesi paradossale, a volte in aspetto di persona propria o altrui, ma anche in situazioni o eventi, e finanche nelle scelte (siamo ai confini esterni del libero arbitrio, quando si agisce senza capire; a questo punto bisogna intendere l'atto in maniera duplice, come opaco prima e lucido poi); vere e proprie assurdità caratterizzate da una dissonanza cognitiva infida, subdola, orientata suo malgrado (mi ricorda alcune modalità del biasimo, forse la sua sorgente). Oltre le porte di OB aleggia lo spirito di L6, mai contemplato, solo pre-sentito: è il tu che mi sembra di riconoscere nella Teoria dell'isola e alla luce del Mediterraneo (c'è aria di sacrificio qui, di ultima precipitazione; sento una giusta cognizione dell'amore davanti a fenomeni certi ma dagli esiti imprevedibili). In altre parole, L6 è il precipitato della polarità (simmetria armonica) che prelude al risveglio, in un presente dove l'impatto delle sincronicità si avverte come sbilanciato nella percezione di un futuro precipitando. Il totale ricordo di sé nel risveglio dalla morte (Gurdjieff) accadrà nuovamente, accade sempre invero, ogni giorno, per riportarmi "al principio", fuori dallo spazio, dal tempo e dalle cause: tutto questo - viene detto in un momento di grazia - è la Persona in L8 (presenza), la quale ammette il definitivo riconoscimento dell'altro in L7. 

 

Un criterio di senso per proseguire nell'esperienza "di soglia" può essere l'idea tutta umana per cui: il male è carenza di bene, mentre noi siamo sempre "al principio". Ma se questo percorso creativo dovesse precipitare oltre le modalità (della persona, del senso, della musica), se dovesse debordare oltre i limiti della coscienza senza giungere alla consapevolezza, sarebbe una precipitazione accecante; allora tale criterio - lo sento - si sarebbe già 'evoluto' sul piano astrale, nella forma secondo cui: Chacun porte sa croix, moi je porte une plume, nell'incompreso, nell'incredibile, nell'assurdo. In questo modo, avrò mancato l'αἰών, precipitando definitivamente in L5. Forse è questo uno degli obiettivi strategici di OB: esorcizzare la forza centripeta che rischia di schiacciarmi in L5. In effetti, potrebbero essere tanti gli obiettivi nascosti dietro le porte di OB (esistenziali, musicali, spirituali), e probabilmente saranno sospesi come costellazioni nell'oceano del mio cielo... Quello connesso all'incubo qui paventato, per esempio, sarebbe il desiderio di raggiungere il culmine dell'ottava: la presenza in L8.

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L1

suono, ritmo, distorsione, saturazione, prog

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L4

(servizio), bilogica del sacrificio, germe dell'assurdità

L7

L7

artefici co-creativi, condivisione, influenze

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L2

silenzio, vuoto, radici, senso, via, λόγος

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L5

assurdità, corsie astrali, notte oscura, OB

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L3

(precipit)azione, ritmo-melodia, biasimo, eversio

L6

L6

OB, Teoria dell'Isola, Luce del Mediterraneo

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