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universo interattivo

Cronosofia evertita

Il suono è la barriera che separa e unisce l'universo apparente e la realtà inconoscibile: unica via per trovare una connessione con la profondità, per scoprire in sé l'armonia e il silenzio, per essere consapevole nell'intuizione. Nella Cronosofia evertita il suono diventa una polarità che dialoga con il mistero delle pause, aprendo le porte a nuovi scenari temporali. Vi si trovano ramificazioni infinite (sentieri o vie) che innervano l'universo in modo non-locale, nuovi ordini di realtà, campi e dimensioni, vettori e tipi temporali. Ma ciò che più importa nell'esperienza di OB è intuirsi totalmente, nell'abbandono all'incontro fra ciò che è trasversale a tutto, compreso il nulla, e ciò che li precede o supera, il che equivale all'essere intuìti nella realtà fondamentale.

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Per una rilettura della Cronosofia, bisogna ritornare al suo nucleo interno, ricavarne il tesoro nascosto, perso nel delirio dei significanti che ne ha caratterizzato la prima stesura. È una questione di stile (cifre) ma anche un problema di contenuto (il discorso spirituale è fondamentale ma sta sullo sfondo dell'azione concreta, pur essendo la chiave per le ultime tracce). Per ragioni profonde, auspico una lettura che sappia essere generativa, evolutiva nel senso della fine ovvero del principio, e poi ancora, eversiva quanto logica nel senso dell'annuncio (devo ammettere che sarebbe una rivoluzione per me scoprire di poter comunicare realmente qualcosa che sia vero...). Cerco strategie consapevoli per mettere l'anima nelle condizioni fisiche di trovare i cristalli, e affrontare così ogni precipitazione con lo spirito giusto.  

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